Era il 1989 quando venne pubblicato un lavoro commissionato dalla NASA che suscitò molto interesse, anche perché si focalizzava su un problema che sarebbe diventato sempre più importante negli anni, l'inquinamento dell'aria in case e uffici. In particolare, l'autore dello studio, lo scienziato B.C. Wolverton, aveva cercato di identificare le piante più efficaci a rimuovere dall'aria i principali agenti inquinanti e tossici per l'uomo, come formaldeide, benzene e toluene. E Wolverton era riuscito nel suo obiettivo pubblicando una lista di poco più di 50 specie di piante capaci di migliorare il microclima di uffici e abitazioni. Tra queste piante figura la Dracaena deremensis Warneckii, chiamata anche il tronchetto della felicità, ma cerchiamo di capire meglio.
Inquinamento negli edifici, possibili fonti
Per l'inquinamento esterno, per le numerosi fonti di rumore ma anche per il risparmio energetico viviamo e lavoriamo in ambienti chiusi dove spesso il ricambio dell'aria fresca è ridotto. Il problema è che gli ambienti chiusi non sono protetti dal rilascio di sostanze inquinanti. Infatti, spesso il rischio è proprio dentro casa e, là dove c'è uno scarso ricambio di aria o l'aria esterna è molto inquinata, le sostanze tossiche possono accumularsi. La formaldeide è una sostanza irritante e classificata come cancerogena dallo IARC. La formaldeide viene rilasciata nei processi di combustione, quindi, per esempio, è un prodotto del fumo di sigaretta. Questa sostanza però si trova anche nel truciolato e nel compensato, nei materiali isolanti, nelle resine usate per tappezzerie e moquette, tende e tessuti sottoposti a trattamenti anti piega (Fonte Ministero della Salute). Il benzene è una sostanza classificata come cancerogena. Il benzene viene emesso dal fumo di sigaretta, ma anche da vernici, colle e solventi. Non solo, errate collocazioni delle prese d'aria in prossimità di parcheggi sotterranei, autofficine e vie ad alto traffico fanno aumentare i valori di benzene negli spazi chiusi (Fonte Ministero della Salute). Il tricloroetilene è classificato come probabile cancerogeno e può causare problemi nello sviluppo come malformazioni cardiache. Il tricloroetilene è rilasciato dai solventi e viene immesso nell'atmosfera dai processi industriali di sgrassaggio dei metalli, può contaminare sia le acque superficiali che le falde acquifere (Fonte Ministero della Salute).
Piante anti inquinamento, come agiscono
Le piante anti inquinamento agiscono rimuovendo le sostanze tossiche essenzialmente attraverso due meccanismi. Il primo è diretto ed è rappresentato dall'assorbimento e successiva eliminazione degli agenti inquinanti. Il secondo è, invece, indiretto ed è il risultato della trasformazione degli agenti inquinanti in nuovo tessuto della pianta ad opera di microogranismi che vivono sulla pianta stessa e sul suo terriccio (Cruz et al, Environ Sci Pollut Res, 2014). Anzi, è stato osservato che il terriccio svolge un ruolo essenziale nella rimozione dall'ambiente delle tossine, come risulta dalle ricerche di Wolverton che testò per ogni pianta la sua azione anti inquinamento sia in caso di fitto fogliame sia rimuovendo le foglie più in basso lasciando scoperto il terriccio. In quest'ultimo caso, la pianta è risultata più efficace nel rimuovere gli agenti inquinanti dal momento che più porzione di terra era a contatto con l'ambiente e quindi più libera di agire (Wolverton, Interior Landscape Plants for Indoor Air Pollution Abatement, 1989).
L'azione benefica della Dracaena deremensis Warneckii
Considerata la pianta portafortuna per eccellenza, tanto da essere soprannominata il tronchetto della felicità, la Dracaena deremensis Warneckii è un tipo di pianta sempreverde, ottima come ornamento in uffici e case. La sua forma ricorda la palma ed è caratterizzata da foglie strette ed arcuate di colore verde scuro con striature argento. La pianta, oltre ad aggiungere un tocco agli interni, è anche benefica per il microclima in casa. Infatti, il tronchetto della felicità è stato capace di rimuovere, in 24 ore, il 50% della formaldeide contenuta in una stanza. Non solo, la dracaena Warneckii ha rimosso il 52% di benzene, anche se in altre misurazioni ha raggiunto il 70% di rimozione di questa sostanza, e il 10-20% di tricloroetilene dopo essere stata collocata in una stanza chiusa per 24 ore (Wolverton, Interior Landscape Plants for Indoor Air Pollution Abatement, 1989). E poi questa dracaena è anche facile da coltivare. Ama gli ambienti luminosi ma è meglio non esporla alla luce diretta, le annaffiature dovrebbero essere tali da garantire unicamente il terriccio umido e resiste fino a 10° C, quindi a una temperatura che difficilmente si raggiunge in una casa o in ufficio.