Picrorhiza kurroa, conosciuta anche come kutki o katuka, è una pianta erbacea dell’India nord orientale e del Nepal. La sua radice viene impiegata da secoli dalla medicina Ayurvedica che le riconosce proprietà epatoprotettive, digestive e cicatrizzanti. Anche la scienza si sta interessando a questo rimedio e infatti è possibile reperire numerosi studi sulle sue proprietà. Vediamo di approfondire quindi l’effetto della picrorhiza.
Picrorhiza, proprietà
Come riportato da ricerche scientifiche, picrorhiza kurroa si è dimostrata capace di proteggere il fegato, sia in caso di intossicazione che di steatosi o fegato grasso, e di migliorare la digestione stimolando la produzione di bile (Shetty et al, J Ayurveda Integr Med, 2010). Non solo, il rimedio è antinfiammatorio e i suoi estratti si sono rivelati efficaci in caso di artrite contrastando l’infiammazione delle giunture, combattendo l’azione dei radicali liberi e riducendo i mediatori dell’infiammazione (Phytotherapy Reasearch, University of Bengalore).
Picrorhiza, assunzione ed effetti collaterali
Puoi trovare la picrorhiza in capsule, la si acquista in farmacia o erboristeria. Presta attenzione se stai assumendo farmaci antiaggreganti in quanto il rimedio agisce anche da antiaggregante piastrinico e si rischiano interazioni (Engels et al, FEBS Lett, 1992).