Pitanga, nome scientifico Eugenia uniflora, viene chiamata anche ciliegia di Cayenna ed è una pianta della famiglia delle Myrtaceae. Originaria della costa orientale del Sud America, i suoi frutti sono bacche commestibili con colori che vanno, in base al grado di maturazione, dal rosso scuro al nero, più dolci, ma anche verde o arancione, dal sapore più acidulo. Il frutto è ricco di antiossidanti, importanti contro i radicali liberi e per contrastare i processi di invecchiamento, vitamine, soprattutto la vitamina A e C, e sali minerali quali calcio, fosforo e ferro. Le foglie invece vengono utilizzate per preparare degli infusi dalle proprietà digestive, diuretiche e astringenti, utili in caso di diarrea. La pianta è ancora poco conosciuta, se non nelle regioni di provenienza, ma negli ultimi anni ha iniziato a fare la sua comparsa anche in Italia, esemplari sono stati rinvenuti, infatti, alle pendici dell’Etna e questo ha portato alla coltivazione di una varietà della Pitanga chiamata Etna fire, resistente anche a basse temperature. La pitanga può essere comunque coltivata procurandosi i suoi semi. L’arbusto può resistere a gelate, purché di breve durata, e non necessita di particolari cure, è preferibile comunque metterlo a dimora in pieno sole. Mentre è anche possibile reperire la polpa surgelata di pitanga per preparare frullati e succhi.

Pitanga
febbraio 15, 2017
Vitamine e sali minerali, proprietà antiossidanti, le foglie hanno un’azione antidiarroica, digestiva e diuretica
AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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