Con la primavera, le giornate più calde e lunghe non fanno la loro comparsa solo i fiori ma, purtroppo, anche alcuni disturbi che possono apparire per la prima volta o peggiorare se già esistenti. Tra questi disturbi ricordiamo l'allergia, l'asma ma anche, e soprattutto, reflusso e acidità di stomaco, che sono gli argomenti di oggi. Ma come mai questo avviene, e perché proprio in questa stagione dell'anno? E cosa possiamo fare noi per ridurre i sintomi di reflusso e acidità? Ne parliamo sulla base delle più interessanti ricerche scientifiche.
Reflusso e acidità di stomaco, cosa sono e perché peggiorano in primavera
Per prima cosa occorre precisare che reflusso e acidità di stomaco non sono la stessa cosa anche se spesso questi due termini vengono usati in modo intercambiabile. L'acidità di stomaco è quella spiacevole sensazione di bruciore dietro lo sterno ed è, insieme a raucedine, tosse, problemi nella deglutizione e persino asma, una delle conseguenze del reflusso, che è la risalita dei succhi gastrici dallo stomaco all'esofago (Khoury et al, Am J Gastroenterol, 1999). Reflusso e acidità sono disturbi molto comuni che possono interessare, in base alle stime, più di un terzo della popolazione mondiale e che possono essere sperimentati in ogni momento dell'anno, ma in primavera possono diventare particolarmente fastidiosi. Questo è dovuto al fatto che noi siamo il risultato di un'evoluzione e che i nostri antenati, nei periodi invernali, potevano patire la fame a causa della difficoltà a reperire cibo. Ecco che lo stomaco, meno coinvolto nella digestione, si proteggeva producendo meno succhi gastrici per non danneggiare le mucose. Questa scarsità di cibo terminava con la primavera, dove era più facile reperire di che nutrirsi ed ecco che lo stomaco produceva, e produce anche ora, più succhi gastrici. Non solo, le giornate più lunghe stimolano la produzione di cortisolo che, a sua volta, limita i movimenti peristaltici che promuovono la digestione. Una digestione più lenta e un tempo di permanenza maggiore del cibo nello stomaco aumentano, infatti, il rischio di reflusso. Oltre a questo, la primavera paga anche un po' il prezzo di cattive abitudini accumulate durante l'inverno, come pasti abbondanti e vita sedentaria, che irritano le pareti dello stomaco (Dr Lollo, Humanitas Hospital blog).
Acidità e reflusso, possibili interventi
Lo stile di vita sta acquistando sempre più importanza per quanto riguarda il controllo dei sintomi in caso di acidità e reflusso. Interventi che riguardano l'alimentazione e alcune abitudini hanno dimostrato di essere di notevole aiuto. In primo luogo, contro acidità e reflusso, è importante smettere di fumare, se lo si sta facendo, e seguire uno stile di vita attivo per il controllo del peso. Poi, se il reflusso colpisce di notte può esser di aiuto dormire con il capo rialzato e, ancora meglio, preferire la posizione sul lato sinistro, che ha mostrato di ridurre la frequenza degli episodi di reflusso e il tempo in cui l'esofago è a contatto con i succhi gastrici (Khoury et al, Am J Gastroenterol, 1999). Invece, per quanto riguarda la dieta, il suo ruolo è più dibattuto. Infatti, da quello che emerge dal confronto di studi precedenti, molto dipende dalla persona e dalla sua sensibilità, dal momento che cibi considerati capaci di stimolare il reflusso in alcune persone possono invece non causare sintomi. Quindi, qualsiasi limitazione di particolari alimenti andrebbe sempre valutata caso per caso e mantenuta solo se in presenza di reali benefici (Khoury et al, Am J Gastroenterol, 1999). In ogni caso, nel seguito vedremo gli alimenti considerati i maggiori responsabili di acidità e reflusso.
Acidità e reflusso, il ruolo della dieta
In base a ricerche, è possibile isolare alcuni cibi e abitudini alimentari che, nella maggior parte dei casi, possono fare da innesco ad acidità e reflusso. In primo luogo, pasti abbondanti consumati a poca distanza da quando si va a dormire aumentano il rischio di reflusso. Poi, l'85% delle persone coinvolte negli studi ha indicato, come alimenti responsabili del reflusso, i cibi fritti, i pasti molto piccanti, il cioccolato, il succo d'arancia e gli agrumi, ma solo se consumati lontano dai pasti, e il pomodoro (Tack et al, Am J Gastroenterol, 2022). Anche bere alcolici può indurre il reflusso nelle persone predisposte (Tack et al, Am J Gastroenterol, 2022). Il ruolo del caffè e del tè invece è meno chiaro, tra chi afferma che queste bevande aumentino il rischio di reflusso e chi invece non osserva peggioramento alcuno. Probabilmente si tratta di due bevande che favoriscono il reflusso solo in alcune persone (Tack et al, Am J Gastroenterol, 2022). Tutte le bevande gassate in generale sono associate ad un aumento dei casi di reflusso (Tack et al, Am J Gastroenterol, 2022). Fino a qui abbiamo parlato degli alimenti ai quali prestare attenzione, ma esistono anche cibi da preferire e che hanno mostrato un'azione protettiva sullo stomaco e sull'esofago. Per esempio, seguire la dieta Mediterranea e garantirsi un adeguato apporto di vitamina C hanno mostrato di ridurre la frequenza degli episodi di reflusso, così come, dopo mangiato, farsi una passeggiata anziché sedersi sul divano (Zhang et al, Ther Clin Risk Manag, 2021). Menzione a parte merita il kiwi, il cui consumo regolare ha mostrato di proteggere lo stomaco, ridurre il reflusso e il dolore addominale, anche se i meccanismi non sono ancora stati chiariti (Bayer et al, Adv Nutr, 2022).
Acidità e reflusso, un aiuto dall'erboristeria
Le bacche di mirto, nome scientifico myrtus communis, hanno mostrato di proteggere le mucose gastriche e di ridurre il reflusso (Salehi et al, J Altern Complement Med, 2017). Il mirto può essere assunto sotto forma di sciroppo, ma anche come tisana preparata dalle bacche. In questo caso porta ad ebollizione una tazza di acqua, aggiungi un cucchiaino di bacche e lascia sobbollire per 3-4 minuti, poi togli dal fuoco, lascia riposare per dieci minuti, quindi filtra e bevi. Oltre a questo, esistono miscele di erbe, che puoi richiedere al tuo erborista o acquistare già pronte, a base di fiori di camomilla, cumino, liquirizia, melissa, menta piperita e angelica che hanno mostrato di ridurre in modo significativo il reflusso, il dolore retrosternale e il rigurgito acido (Dossett et al, Prim Care, 2017).