Diòniso, figliuol di Giove, […] e in dono al misero offre, non meno che al beato, il gaudio del vino, dove ogni dolore annegasi. Questo è un pezzo tratto dalla tragedia greca Le Baccanti, del drammaturgo greco Euripide, scritta tra il 407 e il 406 a.C. . Il vino è considerato da sempre un nutrimento, un rimedio a molte malattie, una bevanda capace di lenire depressioni e malinconia, insomma una vera e propria bevanda portentosa donata agli uomini dagli dei. E anche la scienza ha iniziato ad interessarsi al vino studiandone le proprietà. Eh sì, perché il vino non è solo buono e piacevole, ma contiene anche delle sostanze salutari che lo rendono capace di proteggere la salute del cuore e agire contro i tumori, come riportato nel libro L’alimentazione anti-cancro scritto da Richard Beliveau, professore presso la facoltà di Medicina dell’Università di Montreal, e il ricercatore Denis Gingras. A patto però che il vino sia rosso e la quantità moderata, in generale 2 bicchieri al giorno per gli uomini e 1 per le donne. In base a studi scientifici, chi consuma moderatamente vino rosso ha un rischio di mortalità più basso rispetto a chi è astemio o beve troppo (Alimentazione anti-cancro, Beliveau). Il consumo di un bicchiere di vino rosso al giorno per gli uomini sembra avere, per esempio, un’azione protettiva sulla prostata mentre il consumo di vino bianco aumenterebbe il rischio di tumore a questa ghiandola (Vartolomei et al, Clin Epidemiol, 2018). Ma attenzione, superata la quantità indicata il rischio aumenta poi in maniera molto rapida in quanto l’alcol ad alte dosi può provocare danni alle cellule e aumentare il rischio di tumore. Considerando quindi un suo consumo molto limitato, si ritiene che il vino rosso sia in grado di aumentare il colesterolo buono HDL, un fattore protettivo per malattie cardiovascolari. Non solo, il processo di fermentazione degli acini interi determina l’estrazione di diverse sostanze della famiglia dei polifenoli, tra cui il famoso resveratrolo, ma anche fenoli, antocianidine e proantocianidine (Shan He et al, Int J Mol Sci, 2008), che invece non si trovano nel vino bianco dove la buccia, la fonte maggiore di queste sostanze, viene eliminata quasi subito. Il resveratrolo è probabilmente una delle sostanze più potenti e antitumorali che si possa trovare nel vino rosso in quanto sembra in grado di interferire con lo sviluppo e la diffusione dei tumori (Kraft et al, Crit Rev Food Sci Nutr, 2009) e deve queste grandi proprietà al fatto che fa parte dei meccanismi di difesa che la pianta mette in atto per proteggersi dall’ambiente esterno e dagli attacchi dei funghi. Ecco perché i vini prodotti dalle piante coltivate nelle regioni più piovose e a clima temperato, e che quindi per queste condizioni sono più soggette agli attacchi di microrganismi, contengono quantità maggiori di resveratrolo, che nel vino è presente in grandi quantità e in una forma facilmente assimilabile dal corpo. Infatti, questa sostanza è presente in quantità molto limitate negli acini secchi dell’uva sultanina in quanto viene degradata dai raggi solari e dall’ossigeno mentre il resveratrolo contenuto nella buccia degli acini di uva fresca non è facilmente assimilabile. Infine un’ultima considerazione riguardante le donne. Il consumo di alcool è associato ad un aumento del rischio di tumore al seno, tuttavia, in base ad uno studio scientifico (Shufelt et al, J Womens Health, 2012), esiste una differenza in base al tipo di alcool. In particolare i ricercatori hanno confrontato gli effetti del consumo moderato di vino rosso e bianco e quello che è emerso è che il vino rosso non aumenta il rischio di tumore al seno a differenza di altre bevande alcoliche dal momento che agisce, grazie alle sostanze antiossidanti in esso contenute, come inibitore delle aromatasi proprio come i farmaci per trattare alcuni tipi di tumore al seno per notte.

Vino rosso
settembre 05, 2018
Il vino rosso contiene antiossidanti, protegge il cuore e ha un’azione antitumorale, ma va bevuto con moderazione
AUTORE
Unisce la sua passione per uno stile di vita naturale e la sua formazione universitaria, è infatti laureata in fisica e ha il dottorato di ricerca in fisica, settore biofisica. Leggere articoli scientifici, documentarsi sulle ultime ricerche e testare nuovi metodi e ricette è quindi da sempre il suo lavoro, che, speriamo, di aver reso utile.
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