La viola mammola o violetta, nome scientifico viola odorata, è una piccola pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Violacee. Per gli antichi, oltre ad essere un fiore sacro, la viola era anche molto apprezzata come rimedio per curare il mal di testa causato da una mangiata troppo abbondante. Al giorno d’oggi la viola mammola può essere utilizzata per calmare la tosse, sia quella legata ai malanni di stagione che la tosse del fumatore, lenire le infiammazioni e le irritazioni dello stomaco. Ha anche un’azione lassativa. Vediamo le applicazioni principali.
Infuso di fiori per uso interno
Per combattere raffreddori e bronchiti puoi preparare un infuso di fiori di viola mammola. Porta a bollore una tazza di acqua, togli quindi dal fuoco e metti in infusione un cucchiaino di fiori secchi per dieci minuti. Filtra e bevi a piccoli sorsi.
Decotto di fiori per uso esterno
Per lenire infiammazioni della pelle, scottature, ferite, ragadi puoi portare a bollore un litro di acqua insieme a una manciata di fiori secchi o freschi. Lascia sobbollire per qualche minuto, poi filtra e una volta tiepido applica sulla zona da trattare servendoti di una garza imbevuta nel decotto.
Sciroppo
Il famoso erborista Messegue consigliava di preparare uno sciroppo da utilizzare in caso di angina, raffreddori e bronchiti. Prendi un recipiente capiente e versa 1 litro di acqua, un chilo di zucchero, puoi ricorrere allo zucchero integrale di canna, e 3 manciate di fiori freschi. Lascia a macerare per mezza giornata, poi trasferisci sul fuoco e scalda il preparato per un’ora a bagno maria. Filtra e versa in una bottiglia, puoi assumere 3 cucchiai al giorno o utilizzare per fare gargarismi.