Noi siamo quello che mangiamo, noi siamo come viviamo ma noi siamo anche quello che respiriamo. Infatti, secondo stime recenti, il 50% delle malattie è generato o aggravato proprio da una pessima qualità dell'aria in case e uffici. Un grande contributo all'inquinamento dell'aria negli ambienti chiusi viene dato dalle muffe e dalle micotossine che le muffe possono rilasciare, come ocratossina, aflatossina e tricotecene. Le muffe sono dei funghi che crescono preferibilmente in ambienti umidi e caldi, le possiamo trovare in bagno, negli angoli più nascosti di casa, nelle camere da letto e su intere pareti. Le muffe, però, non sono solo un problema estetico, causano cattivi odori e in più possono minare la salute. Vediamo quindi di capire cosa possono causare le muffe alla nostra salute, cosa possiamo fare noi per disintossicare il corpo dalle tossine generate dalle muffe e come liberarci dalle muffe in casa.
Muffa in casa e negli ambienti chiusi, i possibili danni alla salute
Per molto tempo si è dibattuto sugli effetti che le muffe possono causare sulla salute. Chi infatti sosteneva che le muffe non causano effetti rilevanti se non nelle persone allergiche e chi invece sosteneva che tutti dovrebbero prestare attenzione. Una recente ricerca porta maggiore chiarezza e osserva che l'esposizione a ogni tipo di muffa può causare problemi alla salute, dal momento che viene attivato il sistema immunitario, viene stimolata la reazione allergica, aumentano infiammazioni e radicali liberi con un indebolimento delle nostre naturali difese e altri sintomi come letargia, prostrazione, rinosinusite cronica e asma (Harding et al, Brain Behav Immun, 2021). Anzi, si ritiene che più del 20% dei casi di asma sia da ricondursi all'esposizione alle muffe e che il rischio di sviluppare asma aumenti se prima dell'esordio della malattia si è stati esposti a muffe in casa. Ma non è solo questo, lunghi periodi di esposizione alle muffe e certamente anche una spiccata sensibilità individuale insieme alla presenza di malattie che possono indebolire il sistema immunitario possono causare problemi come infiammazioni polmonari, malattie autoimmuni, tossicità a livello dei reni e degenerazioni cellulari (Hope et al, ScientificWorldJournal, 2013 - Cox Ganser et al, Clin Exp Allergy, 2015). Anche il cervello può risentire se avviene un'esposizione cronica alle muffe. Infatti, studi hanno dimostrato che bambini esposti a muffe per almeno due anni avevano un quoziente intellettivo inferiore rispetto a chi invece aveva vissuto in un ambiente più salubre (Hope et al, ScientificWorldJournal, 2013). L'esposizione alla muffa può aumentare il rischio di depressione e decadimento cognitivo a causa di quella che viene chiamato sindrome da risposta infiammatoria cronica con un aumento della neuroinfiammazione (Shenassa et al, Am J Public Health, 2007 - Bredesen et al, Aging, 2016). Infine, è stato trovato un legame anche tra micotossine e Parkinson (Kraft et al, Int J Mol Sci, 2021). Se a questa osservazione aggiungiamo il fatto che le micotossine inalate risultano più dannose di quelle introdotte nel corpo in altri modi, anche fino a 20 volte più dannose, allora appare chiaro che è essenziale contrastare la formazione della muffa negli ambienti chiusi (Hope et al, ScientificWorldJournal, 2013).
Rimedi contro la muffa sicuri per la salute
La prima azione è la prevenzione, togliendo quelle condizioni che favorirebbero la proliferazione delle muffe. È quindi importante evitare le infiltrazioni, rendere rubinetti, lavatrici, lavastoviglie e lavandini facilmente raggiungibili e riparabili in caso di rotture, pulire e asciugare quelle superfici che tendono a bagnarsi nel corso della vita quotidiana, come il pavimento dell'ingresso o la doccia (Institute of medicine US, National Academy press, 2004). Non solo, è importante anche usare deumidificatori e mantenere l'umidità in casa tra 30% e 50%, in modo da prevenire la formazione di muffa, e ventilare bene gli ambienti. Se in bagno hai ventole di aspirazione mettile in moto, soprattutto dopo la doccia o il bagno. Ma cosa fare se la muffa si è già formata? Mai strofinare a secco la muffa, in quanto in questo modo verranno rilasciate spore nell'aria (Fonte NSW Government). Puoi provare a lavare via la muffa da pareti, porte e piastrelle usando acqua e un detergente, come il sapone. Un altro metodo è usare uno straccio in microfibra imbevuto con una soluzione preparata con 2 tazze di aceto bianco e un litro e mezzo di acqua calda. Bagna la zona interessata, lascia agire per 15-20 minuti e poi rimuovi la muffa strofinando. In ogni caso, però, ricordati di far asciugare la zona. Esistono poi in commercio dei detergenti specifici contro la muffa, ma contengono sostanze che possono risultare dannose se non usate correttamente, come cloro o candeggina. In più, a volte, lo scopo di certi prodotti specifici è quello di coprire la muffa, che quindi tornerà velocemente. Infine, può essere di aiuto usare uno strumento per filtrare l'aria, servirà a rimuovere le tossine rilasciate dalla muffa.
Muffa, come stimolare i processi di disintossicazione del corpo
È possibile anche mettere in campo alcuni accorgimenti per rinforzare il corpo e stimolare i processi di depurazione dalle tossine accumulate in seguito all'esposizione alle muffe. L'argilla, per esempio, è uno dei rimedi maggiormente riconosciuti per stimolare i processi di depurazione del corpo dalle aflatossine, dal momento che si lega a queste sostanze dannose per il corpo e ne favorisce l'eliminazione, senza alterare l'assorbimento di vitamine e sali minerali (Hope et al, ScientificWorldJournal, 2013). Per trarre beneficio dall'argilla, puoi bere l'acqua di argilla, preparata lasciando riposare per una notte un cucchiaino di argilla verde ventilata in un bicchiere di acqua. Il giorno dopo bevi solo l'acqua lasciando il fondo di argilla. Poi, è importante seguire una dieta bilanciata, ricca di frutta e verdura capaci di apportare antiossidanti, dal momento che molti dei danni causati da muffe e micotossine sono da ricondursi ad un aumento dei radicali liberi. Non solo, è importante non farsi mancare la vitamina D, il magnesio, lo zinco, il coenzima Q 10 e le vitamine del gruppo B, che partecipano ai processi di disintossicazione del corpo (Hope et al, ScientificWorldJournal, 2013). Anche la liquirizia e la melatonina hanno mostrato di possedere un'azione protettiva contro i danni delle micotossine (Hope et al, ScientificWorldJournal, 2013). I probiotici, che si assumono sotto forma di integratori o bevande che lo riportano in etichetta, aiutano a proteggere il fegato dai danni delle aflatossine (Hope et al, ScientificWorldJournal, 2013). Infine, da non dimenticare una moderata attività fisica e una sana sudata. Infatti molte tossine, tra cui alcune micotossine, sono state trovate proprio nel sudore, anzi, alcune possono essere escrete preferibilmente attraverso il sudore (Hope et al, ScientificWorldJournal, 2013).